Sotto il generico nome di Anice si raggruppano piante differenti, che non hanno in realtà parentele botaniche. Le piante sono accomunate dall'aroma dei loro semi o frutti, praticamente identico. Si suppone siano tutte arrivate dall'Oriente in tempi remoti. Ne vengono utilizzati i semi o i piccoli frutti, essiccati ed, eventualmente, pestati.
La Pimpinella Anisum detta anche Anice Verde o a volte Anice semplicemente è la specie più nota fra quelle che solitamente vengono chiamate Anice.
Pianta: È una pianta erbacea annuale originaria del Mediterraneo orientale e dell'Asia, appartenente alla famiglia delle Apiaceae o Ombrellifere e caratterizzata da un fusto erbaceo, cavo, rotondeggiante, eretto, verde, semilegnoso, abbastanza ramificato, alto circa 60-70 cm.
Fiore: Biancastro piccolo disposto a ombrello. Fiorisce durante l'estate.
Foglia: Foglie varie a seconda della posizione che occupano, dentate, lobate, picciolo lungo e più grande alla base mentre piccole, incise, piumose, con picciolo più corto quelle superiori, sono ovali finemente settate, di colore verde brillante.
Frutti: Si raccolgono in estate inoltrata e si fanno essiccare all'aria, si utilizzano interi o macinati. Si possono conservare in barattoli con chiusura ermetica o nel freezer.
Seme: I semi (acheni) sono piccoli e striati, la forma ricorda in piccolo quella dei semi di girasole.
Maturazione: In estate inoltrata.
CLIMA: L'Anice necessita di posizioni molto soleggiate per crescere al meglio, ama i luoghi caldi e preferisce zone con estati lunghe e molto calde. Ove la temperatura scende sotto i -5°C coltivare in serra fredda, in piena luce/sole. All'aperto è preferibile invece in pieno sole. Riparare dai venti freddi e asciutti.
TERRENO: L'Anice gradisce terreni ricchi, fertili sicuramente molto ben drenati, e asciutti.
IRRIGAZIONE: Solitamente si accontenta delle piogge, poiché preferisce la siccità al terreno bagnato. Nel caso di lunghi periodi siccitosi o di piantine poste a dimora in contenitori piccoli è consigliabile annaffiare la pianta saltuariamente, qualora mostrasse chiari segni di deperimento.
CONCIMAZIONE: Somministrare in primavera fertilizzanti a lenta cessione di durata 4-6 mesi. Ripetere in autunno.
POTATURA: Si interviene con diradamento qualora ci sia un'effessiva fittezza delle piante.
PROPAGAZIONE: La moltiplicazione avviene per seme, in febbraio-marzo in semenzaio in luogo protetto, oppure in aprile direttamente a dimora. Non sono ben tollerati i trapianti.
MALATTIE E PARASSITI: Nessuno.
NOTA: La sua fama è antica: già Plinio si dice la coltivasse in Toscana al tempo dei romani. Nel Medioevo venne introdotta e coltivata anche nell'Europa centrale. Adesso la sua fama è dovuta all'utilizzo nell'industria dolciaria e dei liquori.