Il Coriandolo (Coriandrum Sativum) prezzemolo cinese conosciuto anche con il nome spagnolo Cilantro, è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Apiaceae (o Umbelliferae), di fogliame glabro, fortemente aromatico, che si trovano in boscaglie, terreni incolti, maggesi o steppe della regione Mediterranea Orientale.
Pianta: Il Coriandolo (Coriandrum sativum) prezzemolo cinese conosciuto anche con il nome spagnolo Cilantro, è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Apiaceae (o Umbelliferae). Appartiene alla stessa famiglia del Cumino, dell'Aneto, del Finocchio e naturalmente del Prezzemolo. Presenta fusti eretti, ramificati, alti fino a 50 cm.
Fiori: I fiori sono bianchi riuniti in infiorescenze ad ombrello a 4-6 raggi.
Frutti: Il frutto (chiamato comunemente seme) è un achenio subgloboso.
Foglia: Le foglie alterne e 2-3 pennatosette, presentano la lamina divisa in lacinie filiformi.
Raccolta: Si usano soprattutto i frutti che nascono in giugno/luglio. La raccolta delle ombrelle, recise insieme al loro gambo, deve avvenire al mattino presto quando il Coriandolo è ancora umido di rugiada. Vanno quindi essiccate subito altrimenti col tempo perdono molte proprietà. Le ombrelle vengono quindi riunite in mazzi ed appese in luoghi ombreggiati, quando sono ben essiccate si battono all'interno di un sacchetto per separare i frutti dai peduncoli che li sostengono. I frutti si conservano poi in recipienti di vetro. I semi si dovrebbero conservare interi poiché la polvere di Coriandolo perde aroma molto facilmente.
Uso in cucina: In cucina i semi si abbinano con cavoli, crauti, legumi, pesce, agnello maiale, nelle mele al forno. Ideali per profumare i funghi e le verdure sott'aceto.
Proprietà terapeutiche: antispasmodiche, carminative, antisettiche, aperitive, digestive.
CLIMA: Si coltiva in pieno sole per la produzione di semi, oppure all'ombra parziale, per una crescita maggiore delle foglie.
TERRENO: Predilige i terreni calcarei, ma vive bene anche in quelli argillosi e subacidi. Patisce i suoli umidi e compatti.
IRRIGAZIONE: E' consigliato innaffiare la pianta una volta al mese con 2-3 bicchieri di acqua, comunque solo quando il terreno è asciutto ; si intensifica l'innaffiatura quando il periodo è molto caldo e asciutto, non lasciando però ristagni d'acqua nel terreno, non tollerati dalla pianta.
CONCIMAZIONE: Nell'acqua che si utilizza per l'innaffiatura, ogni 15-20 giorni, aggiungere del concime specifico per piante verdi, con azoto e potassio.
POTATURA: Il Coriandolo ricresce dalla base ogni volta che si taglia, come per il prezzemolo.
PROPAGAZIONE: Seminare in situ in primavera. E' autodisseminante.
MALATTIE E PARASSITI: Soggetta a trachimicosi.
NOTA: Appartiene alla stessa famiglia del Cumino, dell'Aneto, del Finocchio e naturalmente del Prezzemolo.
STORIA: Nelle civiltà mediterranee trovò impiego fin nell'antichità come pianta aromatica e medicinale; in alcune tombe egizie viene raffigurato come offerta rituale. Il suo utilizzo da parte dei Micenei è attestato nelle tavolette in lineare B, dove appare definito già come "ko-ri-a-ndo-no".
Coriandrum è una parola latina citata da Plinio (Naturalis Historia), che ha le sue radici nella parola greca corys o korios (cimice) seguita dal suffisso -ander (somigliante), in riferimento alla supposta somiglianza dell'odore emanato dai frutti acerbi o dalla pianta spremendo o sfregando le foglie. Sosteneva Plinio, che mettendo alcuni semi di Coriandolo sotto il cuscino al levar del sole si poteva far sparire il mal di testa e prevenire la febbre.
I Romani lo usarono moltissimo ed Apicio ne fa la base di un condimento chiamato appunto "Coriandratum".
Dai semi rivestiti di zucchero prendono nome i coriandoli di Carnevale, in un secondo momento pallottoline di gesso, ora dischetti di carta multicolor.